roccia cannisoni

Domenica 15 ottobre 2017: Punta Cannisoni (Villacidro)

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Dal punto di vista naturalistico e paesaggistico l’escursione è del più alto interesse, attraversando zone di varia costituzione geologica e differenti splendidi particolari paesaggi.

Avvertenze
Il percorso, pur essendo relativamente breve, è faticoso sia nella ripida salita sia nell’ancor più ripida discesa.
Dato il tipo di percorso, è necessaria la massima concentrazione sia nella salita sia
nella discesa per evitare di cadere o di far rotolare pietre.

 

Tragitto in auto proprie
Ritrovo Sestu – Park Mediaworld – ore 07.30
Cartografia
IGMI serie 25 Foglio: 546 II Gonnosfanàdiga
Comuni interessati Villacidro
Lunghezza Km. 7,8 circa
Dislivello in salita m.830 circa
Quota max m. 940 slm
 Tempo di percorrenza  7,00 circa esclusa pausa pranzo
 Difficoltà  EE
 Tipo di terreno  Carrareccia, sentiero (complessivamente m.3.000 circa); fuori sentiero, pietraia, pietraia su greto di torrente (complessivamente m.4.500 circa)
 Interesse  Paesaggistico, naturalistico
 Segnaletica  Assente
 Segnale GSM  Assente – Qualche segnale sporadico sulle cime
 Attrezzatura  Vestiario adatto alla stagione, scarponi da trekking, mantella antipioggia, pila frontale
 Pranzo  Al sacco, a cura dei partecipanti
 Acqua  Scorta adeguata alla stagione
Rientro previsto Ore 18,30 circa a Cagliari
Direttori di Escursione Giorgio Argiolas (ASE), Paolo Puligheddu (ASE), Cesare Serra (ASE)
Quote di partecipazione
0 euro per i soci GEsCAI; 3 euro per i soci CAI; 10 euro per i non soci
Prenotazioni Al n. 3331850293 sino al venerdì 13 ottobre 2017 dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 20.00
Le iscrizioni per i non soci si chiudono Venerdì 13 ottobre alle ore 12.
 In caso di previsioni meteo sfavorevoli o di pioggia nei giorni immediatamente precedenti, l’escursione potrà essere modificata o annullata. Consultare il sito nei giorni precedenti.
Prima dell’iscrizione prestare particolare attenzione al tipo di terreno e alla difficoltà del percorso.
Dopo le escursione del 2006, del 2013 e dello scorso aprile continua la conoscenza del Montimannu:?
  • nel 2006 salimmo da Genna s’Ega Manna a Genna Sambucu per poi scendere direttamente al punto di partenza;?
  • nel 2013 salimmo dalla Cantina Ferraris lungo Corongius Longus, costeggiammo le sorgenti di Canali Nieddu, percorremmo le creste del Magusu per scendere poi dall’ultimo impluvio che si butta indirezione N.O. verso Gutturu Magusu;?
  • nell’aprile del 2016 siamo saliti da Gennas’Ega Manna sino ad arrivare a P.ta Magusu (dopo aver percorso in discesa una parte del Gutturu Magusu ed essere risaliti dall’insidioso Canale Begascusi nell’opzione lunga; direttamente da S’Istrada e is Gonnesusu nell’opzione corta) poi, in direzione sud-est toccammo prima Genna Sambucu poi P.ta Sanoi per scendere in direzione prima est e poi nord-est nel bacino del Rio Croigas sino a ritornare a Villascema;?
  • stavolta cambieremo completamente via d’accesso con una inedita e splendida ascesa da uno dei canali di Sa paba e is perdas  (il toponimo è tutto un programma!) in direzione di Punta Cannisoni, estrema propaggine ovest del Montimannu; anche la discesa sarà su percorso inedito attraverso una lenta e insidiosa pietraia che in soli 700m ci farà perdere ben 320m di quota.
Avvertenze:
Il percorso, pur essendo relativamente breve, è faticoso sia nella ripida salita sia nell’ancor più ripida discesa. Dato il tipo di percorso, è necessaria la massima concentrazione sia nella salita sia nella discesa per evitare di cadere o di far rotolare pietre.
Pur non presentando particolari difficoltà tecniche, l’escursione richiede adeguata preparazione fisica in quanto si snoda solo in parte su carrareccia e/o resti di sentieri in disuso; la maggior parte è fuori sentiero, in parte su pietraia sia nella salita sia nella discesa (in entrambi i casi con fondo pietroso e instabile). L’escursione è quindi da definirsi “per escursionisti esperti” (EE nella scala delle difficoltà del CAI). Si raccomandano scarponi ampiamente collaudati con fondo ben scolpito.
Descrizione generale
Dal punto di vista naturalistico e paesaggistico l’escursione è del più alto interesse, attraversando zone di varia costituzione geologica e differenti splendidi particolari paesaggi.
Il gruppo montuoso del Montimannu è caratterizzato dalla prevalenza di graniti paleozoici sui quali si appoggia, attorno ai 900-1000 metri di quota, un cappello composto da scisti cristallini che
costituisce la parte sommitale del massiccio. Le cime più alte sono quelle di Punta Magusu (1023 m) e delle sue punte gemelle di 997 e 996m.
L’orografia del Montimannu è caratterizzata da non sempre percorribili gole, spesso profonde e ripide, scolpite dall’erosione delle acque. Le rocce formano pareti tormentate e diffusi campanili rocciosi che
danno una prevalente sensazione di verticalità alle pendici del complesso montuoso. Tutto il massiccio presenta un aspetto selvaggio ed è particolarmente interessante dal punto di vista escursionistico per il suo
aspetto orografico, per la particolare vegetazione prostrata costituita da tipici cuscinetti di ginestra, elicriso, timo e lavanda che profumano le zone sommitali, per la sensazione di maestosità e di solitudine
generata da tutto il complesso.
Notevole la varietà di specie animali e botaniche di particolare pregio naturalistico, con una presenza anche di specie endemiche.
E’ assolutamente vietato estirpare piantine e recidere fiori.

Come si arriva

Per chi proviene da Cagliari e dintorni il ritrovo è previsto per le ore 07.30 a Sestu – Parcheggio Mediaworld ex Carlo Felice.
A Villacidro il ritrovo è alle ore 08.30 nel piccolo parcheggio tra la Cantina Ferraris e il Rio Cannisoni.
Usciti dal parcheggio MediaWorld, alla rotonda si gira in direzione SS.130.
Dopo circa 2 Km all’incrocio si prende la 130 (con direzione Iglesias) che percorriamo sino all’altezza del km 16,200.
Qui prendiamo la SS. 196 (indicazione per Villasor – aeroporto militare di Decimomannu) e, dopo aver evitato la periferia di Villasor, proseguiamo in direzione Villacidro.
Giunti in prossimità delle prime case di Villacidro, svoltiamo a sinistra (poco visibile indicazione per Montimannu). Superiamo lo sbarramento della diga sul fiume Leni, costeggiamo il lago, ignoriamo la
deviazione per Villascema, continuiamo a costeggiare il lago sulla strada asfaltata sino a prendere la strada bianca che conduce al vivaio forestale di Campu S’Isca e ci fermiamo in uno slargo tra Cantina
Ferraris e Rio Cannisoni. Qui lasceremo le auto e inizieremo il percorso a piedi.

Itinerario a piedi

roccia cannisoniDal parcheggio (Punto 0 – quota m 355 slm) risaliamo in direzione Nord-Ovest il Rio Cannisoni percorrendo la sterrata che dopo circa 1 Km si trasforma in sentiero.
Superato il costone roccioso “Sa paba e is perdas” (non presente su carta IGM) e ignorata la deviazione per Piscina Irgas, ci inoltriamo, poco prima della deviazione per le Cascate di Murumannu,
nella poco evidente vecchia carrareccia (Punto 1 – quota m 411 slm) che risale con alcuni tornanti tendenzialmente in direzione Est. Sino ad un anno fa l’imbocco di questa deviazione era completamente
nascosta dalla vegetazione; i recenti lavori di potatura e sfoltimento svolti dalla Forestale l’hanno invece reso evidente ad un occhio attento. Bisogna fare particolare attenzione anche in questa abbandonata
carrareccia perché abbiamo preferito lasciarla nelle sue condizioni naturali invece che ripulirla.
L’esistenza della carrareccia è segnalata dalla carta IGM della zona che la fa terminare tra le pareti e gli strapiombi de “Sa paba e is perdas”. Noi, invece, trascurata qualche deviazione, raggiunta quota 540m
circa, abbandoniamo la carrareccia indicata su carta che ci porterebbe sotto le guglie visibili dal parcheggio delle auto, e prendiamo una non sempre evidente deviazione che risale (Punto 2 – quota 534)
un canale indicato nella Tavola D5 Zonizzazione del territorio di Villacidro come “Sa Cora su Fibapi” (in realtà l’ex capraio della zona sostiene che il Canale su Fibapi è quello che abbiamo percorso in discesa
nell’escursione del 2013).
E’ passata poco più di un’ora e a questo punto termina il nostro tranquillo percorso su carrareccia e su sentiero.
Inizia la seconda parte che si svilupperà completamente fuori sentiero, quasi tutta su pietraia sia in salita sia in discesa.
Dopo poco più di cinque minuti abbandoniamo l’impluvio principale del Canale (che continua in direzione Est-Nord-Est) per imboccarne, in direzione Sud-Est, uno secondario costituito da un’erta e faticosa pietraia incassata tra due pareti di roccia e costituita da massi abbastanza grandi che da quota 560 m ci porta a quota 700 m circa. L’ascensione su questa ripida pietraia va fatta con cautela, tenendosi a distanza di sicurezza
l’uno dall’altro e attenti a non smuovere le pietre.
immagine rocciaUsciti dalla pietraia attraverso un ripido passaggio da fare con attenzione, iniziamo l’attraversamento della parte alta del costone
roccioso di “Sa paba e is perdas” sino ad arrivare prima alla guglia a Ovest di Punta Cannisoni (e da cui presumibilmente prende il nome sia la Punta sia il Rio a valle) visibile dal parcheggio e poi, su terreno meno accidentato, a Punta Cannisoni, estrema propaggine Ovest del
complesso montuoso di Monti Mannu.
Proseguendo sempre in libera arriviamo a una sorta di anfiteatro roccioso che andremo a valicare in un passaggio con direzione Sud che
ci porta prima a perdere quota e poi a costeggiare la parte sommitale di “Sa gora de sa Paba is Perdas” (come da Tavola D5) (Punto 3).
Ci spostiamo quindi tendenzialmente in direzione Est sino a superare quota 900m (Punto 4).
Il panorama è vasto: in lontananza con direzione Sud-Est si riconoscono alcune cime del Gutturu Mannu (S.Barbara, Monte Arcosu, Genna Strinta, M.Lattias, Is Caravius), in direzione Sud-Ovest l’attenzione si rivolge ai meandri di Piscina Irgas, in direzione Ovest lo sguardo arriva sino alle cime del Bau Mannu e del M. Gennargentu , a Nord-Ovest dominano le cime del M.Lisone, del Murumannu, di P.ta Nestru,
della vicina P.ta de Stellaias, di P.ta Genna de s’egna, del Linas con P.ta Riu Purdeddus , P.ta Perda de sa Mesa, P.ta Sa Cabixettas, e infine P.ta Acqua Zinnigas , P.ta Cammedda e Conca de sa Rutta.
Compatibilmente con i tempi e la fatica, andremo a visitare alcuni punti panoramici che caratterizzano la zona di Monti Mannu e della Punta Magusu.
 
Il rientro verrà effettuato attraverso Canali Padu, una pietraia nel complesso stabile, incassata tra due pareti rocciose, che in un baleno ci porta da quota 900m a quota 580m sino al Canali Nieddu (Punto 5),
Anche in tutta la via del ritorno bisogna porre particolare attenzione: siamo completamente fuori sentiero per tutta la discesa di Canali Padu e per tutto il Canali Nieddu.
Solo negli ultimi 300m saremo nuovamente sulla carrareccia.