7 Cornus – S. Caterina di Pittinuri

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7 – CORNUS – SANTA CATERINA di Pittinuri (CUGLIERI)

 

 

Domenica 3 Aprile 2011   7a – ESCURSIONE SOCIALE     

 

  

 

Nuraghi, Miniere, Su Palatu,

Area Paleocristiana di Cornus.     

 

DATA                                                 3 Aprile

RITROVO                                         Partenza ore 7:00 dal Parcheggio Ospedale Brotzu   PUNTUALI !! – 5 min max per i ritardatari

TRAGITTO                                       in pullman

CARTOGRAFIA                              IGMI 25.000  – F.514

COMUNI INTERESSATI               Cuglieri – Seneghe

LUNGHEZZA                                   16 km circa

DISLIVELLO IN SALITA                 330 m

DISLIVELLO IN DISCESA              330 m

TEMPO DI PERCORRENZA         9 ore circa, esclusa la pausa pranzo

DIFFICOLTA’                                   E

SEGNALETICA                                nessuna segnaletica esistente

TIPO DI TERRENO                         Carrareccia, mulattiera, sentiero, nessun tratto esposto, guadi impegnativi,

                                                            nessuna presa d’acqua accessibile lungo il percorso a piedi.

INTERESSE                                       archeologico, minerario, paesaggistico

ATTREZZATURA                            vestiario adeguato alla stagione, scarponi da trekking, sacchi grossi di nylon alti fino alla vita per i guadi.

PRANZO                                           al sacco

RIENTRO                                          21:00 circa

ACCOMPAGNATORI                   L. Idda – P. Zedda

PRENOTAZIONI                             al 392-7086882 dal 28 Marzo (prenotazioni entro e non oltre venerdi 1 aprile alle ore 12.00

                                                            si può disdire al massimo  entro entro le ore 13.00 di venerdi)

QUOTE                                             18 euro per i soci; 28 euro per i non soci

 

Come si arriva

Si percorre la SS 131 fino ad Oristano e da qui si imbocca la SS 292 che ci porta verso Cuglieri.

A metà strada fra le borgate marine di Santa Caterina di Pittinuri e S’Archittu facenti parte del Comune di Cuglieri, e precisamente al Km 105,000, sulla nostra destra troviamo un grosso cartello stradale che ci indica l’uscita verso l’area Paleocristiana di Cornus.

Percorriamo 1350 m di strada sterrata prima di giungere al parcheggio antistante la reception dell’area archeologica di Cornus. Il pullman resterà qui ad attendere il nostro rientro.

Notizie generali

Ci troviamo nella Sardegna centro-occidentale e precisamente nella parte bassa della catena del Montiferru  di cui Cuglieri ne è il capoluogo.

Percorreremo una zona interessante dal punto di vista nuragico, archeologico e minerario.

Il solo comune di Cuglieri conta ben 37 nuraghi attualmente censiti e documentati e tra questi noi visiteremo prima il nuraghe Crastachesu e infine il nuraghe Ameddosu.

Il Complesso di Columbaris e Città di Cornus è sorto tra il IV e il IX sec. d.C. di cui oggi non restano che le rovine. Situato a circa un chilometro dal centro balneare di Santa Caterina di Pittinuri, presenta una vasta area cimiteriale dedicata forse ad un martire o comunque ad un personaggio illustre. Verso l’area cimiteriale romana degli scavi si trova la zona paleocristiana, con la basilica minore a tre navate (IV sec. ?), nella quale è situata un arcaica vasca battesimale. In seguito fu costruita la basilica maggiore a tre navate con abside inscritta, risalente al VI sec., e contemporaneamente la chiesa precedente venne trasformata in un grande battistero, cui appartiene la grande vasca ottagonale originariamente ornata da colonne. Il centro venne abbandonato intorno al secolo IX. I rituali funerari attestati sono quelli di inumazione. I corredi sono stati asportati quasi totalmente: furono recuperate ceramiche tardo puniche e a vernice nera e qualche moneta punica. La città di Cornus, situata ad un centinaio di metri dal complesso di Columbaris, fù fondata dai Cartaginesi nel sec. V a.C. e costituì il centro principale della rivolta sardo-punica del 215 a.C. contro i Romani, i quali la espugnarono dopo l’epica battaglia di Cornus nella quale persero la vita almeno 13000 persone. Risorse poi sotto i Romani e fu forse colonia, collegata con Tharros verso sud e Bosa verso nord. La città doveva essere assai fiorente: lo storico Livio la definisce “caput eius regionis” cioè “capitale di quella regione”. I resti più importanti e visibili, oltre agli acquedotti, all’acropoli e agli edifici privati, sono quelli relativi alla necropoli costituita da tombe a camera e a fossa rettangolare.

Per quanto concerne l’aspetto minerario vedremo ciò che resta della miniera di Ferro di Monte Ferru (detta anche Su Enturgiu), ubicata in un vasto territorio compreso tra i paesi di Seneghe, Narbolia e Cuglieri. In questo tratto, ricoperto da olivastri, lecci, sugherelle e tanto mirto sono dislocati vari edifici in passato utilizzati come abitazioni dei minatori e uffici della direzione.

Dalle miniere di Monte Ferro (Su Enturgiu) si estraevano i seguenti minerali:

Apatite, Augite, Barrerite, Calcedonio, Caolino, Clorite, Diaspro, Ematite, Ilmenite, Magnetite, Pirite, Quarzo.

A distanza di decenni dalla chiusura della miniera, la fitta vegetazione sta riprendendo i suoi spazi e dell’attività mineraria rimane ben poca traccia; la miniera di Monte Ferru – Su Enturgiu pur restando sconosciuta ai più, mantiene inalterato il fascino decadente di un luogo impervio e dimenticato.

Un’altra miniera si trova, sempre presso la valle del Sirisi, sotto Monte Conca Mele laddove risulta ancora visibile il misterioso edificio di Su Palatu, situato su di un pianoro posto a 318 m. s.l.m. e distante in linea d’aria dalla costa circa 3,5 km.

Su Palatu è una gigantesca struttura in pietra locale ormai ridotta a rudere.

Questo grandioso complesso di rovine composto da una casa di abitazione su due piani e da una vasta corte contigua, a pianta rettangolare, su tre lati della quale si aprivano vari ambienti oggi completamente crollati, nasconde svariate storie e leggende circa la sua funzione: c’è chi dice che fosse una casa rurale in cui veniva custodito il bestiame, chi dice che ospitasse le maestranze delle miniere limitrofe e chi invece ipotizza fosse un ex monastero; altri ritengono che questa dimora sia stata costruita da una ricca famiglia per ottenere il controllo da possibili invasioni saracene. Nell’ambito di questa ipotesi, l’edificazione può essere databile tra il XVI e XVII secolo.

Comunque sia la risposta, tale rudere mantiene un fascino particolare dovuto all’ubicazione isolata, ma fortemente panoramica.

 

L’itinerario

Lasciamo il pullman al parcheggio e dall’estremità Sud di questo procediamo subito in direzione Est e quindi Sud-Est per circa 500 metri fino a raggiungere il Rio Lazzarinu in prossimità del quale, sulla nostra destra, nascoste dalla vegetazione vi sono delle pareti in roccia basaltica ove sono state ricavate una decina di vie ferrate per arrampicata. Costeggiamo il rio per circa 200 metri per poi riprendere la sterrata che sale sul versante alla nostra destra. Poiché transiteremo in un’area recintata è bene richiudere i cancelli al nostro passaggio.

Dopo l’ovile raggiungiamo una carrareccia che percorriamo in salita sulla nostra destra e appena raggiungiamo il piano lasciamo la sterrata e procediamo per 500 m, zigzagando fra cespugli bassi, in direzione Sud fino al nuraghe Crastachesu, 122 m.s.l.m. dal quale procediamo verso Est per 600 metri puntando il traliccio dell’alta tensione in prossimità del quale dovremo saltare una recinzione in pietra a secco e procediamo su per il campo per altri 200 m. Seguiamo la recinzione sulla nostra sinistra fino al varco in prossimità di un grosso olivastro. Passiamo il varco, giriamo subito a sinistra, scavalchiamo la rete metallica posta a mò di cancello e procedendo sempre verso Est. Dopo neppure 100 metri incrociamo una sterrata e la percorriamo in direzione inizialmente Sud-Est, quindi sulla nostra destra, e poi verso Sud. Lungo la strada dobbiamo varcare un cancello in rete metallica. Poco oltre, prima di riprendere la discesa verso Nord-Est, quindi sulla nostra sinistra, ci fermiamo in prossimità di un altro cancello in rete metallica e legni. All’interno di questo podere è situato il nuraghe Ameddosu, 148 m.s.l.m. Purtroppo questo nuraghe è visibile solo a distanza perche è avvolto da una fitta vegetazione. Chiudiamo la parentesi nuragica per aprire quella mineraria.

La nostra strada volta quindi a Nord-Est e scende fino al Rio Sirìsi, che viste le piogge della stagione, sarà impegnativo da guadare. Poiché tale corso d’acqua bisognerà guadarlo per almeno altre 5 volte, consiglierei a ciascuno di procurarsi un paio di sacchi robusti in plastica, per intenderci, quelli neri e grossi della spazzatura alti almeno fino al ginocchio e qualche laccetto per bloccarli alle caviglie.

Appena guadato il rio, sulla nostra destra troviamo i ruderi delle case dei minatori ormai avvolte dalla vegetazione e demolite dal tempo.

Lasciamo momentaneamente il Rio Sirìsi e procediamo verso Est alla ricerca delle prime miniere di ferro che distano circa 500 metri dalle case dei minatori. Lungo questo tratto si possono scorgere tra la fitta vegetazione tanti piccoli edifici diroccati che molto probabilmente sono stati alloggi per minatori.

In alcuni punti del sentiero è possibile trovare residui di minerale.

Purtroppo la miniera è piena d’acqua e quindi non sarà possibile addentrarsi. Ritorniamo sui nostri passi fino alle case dei minatori e seguiamo il Rio Sirìsi per almeno 2,5 chilometri un po’ su una sponda … un po’ sull’altra, un po’ in territorio di Cuglieri un po’ di Seneghe. In questo tratto sarà necessario guadare per ben sei (6) volte e in alcuni tratti l’acqua va oltre il ginocchio. Consiglio quindi di  procurarsi dei sacchi resistenti per un attraversamento rapido e senza brutte sorprese.

Seguendo un sentiero forzato che costeggia il Rio Sirìsi raggiungiamo un’altra serie di miniere.

Purtroppo non è possibile visitare neppure queste al loro interno perché sono piene d’acqua e ci sono pericoli di crollo del tetto. Ci renderemo conto di averle raggiunte perché la strada antistante al loro ingresso è paludosa, sembra di stare sulle sabbie mobili.

Poiché in questi 2 chilometri e mezzo dovremo zigzagare tra la vegetazione e spesso il sentiero è inesistente, consiglio vivamente di non perdere mai il contatto visivo con chi ci precede fermo restando il fatto che cammineremo sempre a brevissima distanza dal rio.

Appena troviamo uno spiazzo ampio interrompiamo la nostra camminata e ci concediamo un’oretta circa per consumare quanto di commestibile appesantisce il nostro zaino.

Se la giornata ci concederà un po’ di sole potremo riposarci un pochino immersi nel verde con il sottofondo musicale delle acque del Rio Sirìsi.

Riprendiamo il cammino e tralasciamo tutte le intersezioni che si trovano sulla nostra sinistra fino al raggiungimento di cancello in ferro arrugginito. Noi NON dobbiamo varcarlo, ma dobbiamo costeggiarne il confine sulla sua sinistra procedendo tra gli arbusti in direzione Nord-Ovest.

Ci inoltreremo nel bosco per un breve tratto, circa 350 metri, fino ad una carrareccia che percorreremo in salita in direzione Sud-Ovest e la seguiremo per circa 850 metri.

Varchiamo un cancello in legno e seguiamo la sterrata sulla nostra sinistra per un centinaio di metri fino ad un cancello in ferro.

Siamo a quota 400 m.s.l.m e qui termina la nostra salita.

Dobbiamo scavalcare il cancello … ma … niente panico … si può aggirare sul lato destro.

Procediamo sempre in direzione Nord-Ovest per 250 metri costeggiando la recinzione e quando arriviamo in prossimità di un pozzo prendiamo la discesa in direzione Ovest.

Scendiamo lungo strada per 700 metri e prima di scavalcare il muretto a secco prendiamo una deviazione sulla nostra destra, saliamo per 100 metri fino a Su Palatu.

Vedremo ciò che resta di un edificio dalla storia incerta ma soprattutto da quassù sarà possibile ammirare il panorama che declina verso il mare.

Riprendiamo fiato … la discesa ci attende. Qui è necessario camminare compatti perché per un buon tratto non c’è alcun sentiero segnato. Dopo circa 1 chilometro raggiungiamo il primo ovile.

D’ora in poi si camminerà prima su una sterrata per poco oltre 1 chilometro fino ad uno spiazzo roccioso, da qui partirà una strada cementata in direzione Sud-Ovest lunga circa 2 chilometri che ci porterà fino al parcheggio del pullman.

Chiudiamo la nostra escursione con la visita del sito archeologico di Cornus.

Dal parcheggio si procede per circa 300 m su una sterrata che parte verso Est, volge a Sud e ci conduce fino ai resti dell’area paleocristiana.

L’escursione termina qui, grazie per la partecipazione e la collaborazione.

 

 

Raccomandazioni

L’escursione è classificata di tipo “E” , l’unica vera salita la troviamo dopo tutti i guadi quando saremo quasi a metà percorso.

Non ci sono fonti di acqua potabile per cui si consiglia di portarne una buona dose, almeno 1.5 litri

Mettere nello zaino una coppia di sacchi di plastica  alti fino alla vita perché ci serviranno nei guadi.

 

Direttori di Escursione:

Leonardo Idda, Paola Zedda

 

Notizie utili

 

Si raccomanda vivamente di tener presente che:

–       le prenotazioni alle escursioni vanno effettuate SALVO AVVISO CONTRARIO pubblicato nell’apposita pagina del nostro sito www.caicagliari.it, rivolgendosi al responsabile delle prenotazioni, al: 392-7086882;

–       le prenotazioni vengono effettuate in ordine di tempo finché ci sono posti disponibili ed è possibile disdire entro il venerdì precedente;

–       non si attendono i ritardatari; al massimo cinque minuti dopo l’ora fissata, si parte.

 

 

Comportamento da tenere durante le escursioni

 

–       Ogni componente del gruppo durante l’ escursione starà sempre dietro il Direttore di Escursione e ne dovrà seguire scrupolosamente le indicazioni.

–       Chi precede il Direttore di Escursione sappia che sta rinunciando al nostro accompagnamento e alla assicurazione del CAI.

–       Nessuno è autorizzato a prendere iniziative personali durante lo svolgimento dell’escursione;

–       Chi dovesse fermarsi per necessità fisiologiche lasci il sacco lungo il sentiero e chi chiude la fila saprà che deve attenderlo.

–       le indicazioni previste per l’attrezzatura sono OBBLIGATORIE e il Direttore di Escursione può rifiutare a suo insindacabile giudizio il partecipante non adeguatamente equipaggiato, richiedendo comunque la quota;

–       i posti in pullman sono gli stessi all’andata ed al ritorno;

–       Non si fuma durante l’escursione.

–       Per il rispetto che portiamo ai luoghi visitati, ricordiamoci che un escursionista educato non lascia traccia del suo passaggio. Non è consentito l’abbandono di alcun materiale lungo il cammino! i rifiuti si riportano a casa.

–       Ogni infrazione può essere motivo per l’ esclusione dalla partecipazione alle escursioni successive.

 

 

Dichiarazione di esonero di responsabilità

 

Il Club Alpino Italiano promuove la cultura della sicurezza in montagna in tutti i suoi aspetti. Pur tuttavia la frequentazione della montagna comporta dei rischi comunque ineliminabili e pertanto con la richiesta di partecipazione all’escursione il partecipante esplicitamente attesta e dichiara:

di non aver alcun impedimento fisico e psichico alla pratica dell’escursionismo, di essere idoneo dal punto di vista medico e di avere una preparazione fisica adeguata alla difficoltà dell’escursione; di aver preso visione e di accettare incondizionatamente il Regolamento Escursioni predisposto dal CAI – Sezione di Cagliari; di ben conoscere le caratteristiche e le difficoltà dell’escursione; di assumersi in proprio in maniera consapevole ogni rischio conseguente o connesso alla partecipazione all’escursione e pertanto di esonerare fin da ora il CAI Sezione di Cagliari e i Direttori di Escursione da qualunque responsabilità;

 

Tabella tempi e distanze

Da                                                                                            A                km               Tempi               Orario               Dislivello

1.            SS292 – Km 105.00             Parcheggio Cornus            1.350                    0.05                    9.00                           Bus

2.            Parcheggio Bus                                Crastachesu            1.600                    0.50                    9.50                          55.0

3.            Crastachesu                                         Ameddosu            1.700                    0.40                  10.30                          30.0

4.            Ameddosu                                     Case minatori            0.700                    0.20                  10.50                             5.0

5.            Case minatori                                     Miniere (1)            0.500                    0.30                  11.20                          70.0

6.            Miniere (1)                                     Case minatori            0.500                    0.20                  11.40                         -70.0

7.            Case minatori                                 Pausa pranzo            2.000                    1.10                  12.40                          80.0

8.                                                                                                                                              1.00                  14.00

9.            Pausa pranzo                                      Miniere (2)            0.700                    0.40                  14.40                          40.0

10.        Miniere (2)                                         Conca Mele            2.000                    0.50                  15.30                        140.0

11.        Conca Mele                                             Su Palatu            1.000                    1.00                  16.30                      -110.0

12.        Su Palatu                                                   Ovile (1)            1.500                    0.30                  17.00                      -115.0

13.        Ovile (1)                                                     Ovile (2)            1.000                    0.15                  17.15                         -30.0

14.        Ovile (2)                                     Parcheggio Auto            0.500                    0.05                  17.20                         -10.0

15.        Parcheggio Auto                           Le 3 Capanne            1.000                    0.20                  17.40                         -40.0

16.        Le 3 Capanne                              Parcheggio Bus            1.000                    0.15                  17.55                         -35.0

17.        Parcheggio Bus                                           Cornus            0.300                    0.05                  18.00                         -10.0

18.        Visita area archeologica                                                                                  0.20                  18.20

Profilo altimetrico

 

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