3 Pizzu Margiani Pubusa

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domenica 06 febbraio 3a ESCURSIONE  SOCIALE  
Pizzu Margiani Pubusa  
  Ritrovo MediaWorld  SESTU –  ORE 7:30  PUNTUALI !! – 5 min max per i ritardatari
  Tragitto In auto proprie
  Riferimento cartografico IGMI Serie 25 scala 1:25 000 Foglio 531 Sez. III e Sez. IV 
  Comuni interessati Seui
  Lunghezza 10 km circa
  Dislivello in salita 460 m circa
  Dislivello in discesa 460 m circa
  Tempo di percorrenza 5 ore circa
  Difficoltà E
  Segnaletica Sì (in parte)
  Tipo di terreno Sentiero, sterrata; non presenta tratti esposti;
  Interesse paesaggistico
  Attrezzatura vestiario adeguato alla stagione, scarponi, pila frontale
  Pranzo Al sacco
  Rientro Ore 20.00 circa
  Accompagnatori: M. Meloni (AE) – DE   G. Argiolas-G. Faret-C. Simbula
  Prenotazioni: dal 26 gennaio
  Quote: 5 e per i soci; 15 € per i non soci.

    Una splendida escursione nella magnifica foresta di Montarbu       Descrizione generale   La foresta di Montarbu si estende per circa 2.700 ha. Il nucleo più antico è costituito da un bene ex-ademprivile di circa 1668 ettari, venduto nel 1926 dalla Cassa di Credito Agrario di Cagliari all’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali. Con la costituzione della Regione Autonoma della Sardegna nel 1948, la Foresta Demaniale di Montarbu divenne patrimonio regionale e successivamente ingrandita nel 1965 quando il comune di Seui alienò all’A.F.D.R.S altri 1098 ettari contigui al complesso originario. Fino agli anni ’40 il vecchio Demanio era costituito per la maggior parte da soprassuoli di leccio, con grande predominanza di fustaia, che venivano utilizzati per soddisfare la grande richiesta di combustibile del periodo bellico e pre-bellico quando tutto il materiale ricavato dai tagli veniva carbonizzato e poi trasferito via ferrovia ai porti di Arbatax e Cagliari per essere spedito nel resto d’Italia, in Francia e Spagna.    

    Dopo il 1965, sui circa 1000 ettari di terreni comunali acquistati dall’A.F.D.R.S dal comune di Seui, vennero avviati i lavori di rimboschimento, finanziati coi fondi del “Piano di Rinascita”. Nel 1989, ai sensi della L.R. 31/89, circa il 70% della superficie della foresta di Montarbu è stata inclusa nella proposta di Parco naturale del Gennargentu, mentre la parte nord del territorio della foresta ricade nel S.I.C. All’interno del suo perimetro, il complesso forestale ospita aree di interesse naturalistico come l’imponente falesia calcarea del Tonneri, culminante con la maestosa cima del Margiani Pubusa che con i suoi 1324 metri è la massima altitudine del territorio. La Foresta Demaniale è attraversata da numerosi corsi d’acqua tra i quali il più importante è naturalmente il Flumendosa, che costituisce il limite nord del Complesso Forestale. Altri corsi d’acqua, che sono a carattere perenne e traggono quasi tutti origine dal massiccio calcareo sono il rio Ermolinos, il rio Funtana d’Oru ed il Liscerzu. Numerose sono anche le sorgenti che sgorgano in grande abbondanza nell’area dei calcari; tra le più importanti ricordiamo le sorgenti di Funtana d’Oro, Strumpu Seidi, S’Orroli, Pirarba, Is Medduris, Nuletta, Middai e Funtana Dorada. La morfologia della zona è quella estremamente movimentata tipica dei calcari mesozoici sardi, con altopiani che si elevano tra profonde vallate incise dall’azione erosiva dei corsi d’acqua, con la caratteristica presenza di dirupi, falesie, doline, inghiottitoi, torrioni, guglie e gole profondamente incise. Solo nelle aree dove affiorano gli scisti paleozoici (che si estendono per circa il 40% della superfice della foresta) la morfologia si fa più dolce.    

    La foresta ospita un patrimonio faunistico molto importante e per questo motivo è diventata oasi di protezione faunistica già nel 1980. Tra le specie animali da segnalare ricordiamo il muflone, facilmente osservabile e non di rado possibile da incontrare mentre pascola in numerosi branchi, l’aquila reale e il gatto selvatico. E poi l’aquila del Bonelli, il falco pellegrino, la poiana, lo sparviero, l’astore, il nibbio, il grifone, l’avvoltoio monaco e degli agnelli ed il ghiro. La vegetazione è macchia mediterranea composta da boschi naturali di leccio, agrifoglio, tasso ed acero trilobo. Da segnalare anche l’importante presenza di rari endemismi di grande rilievo scientifico e naturalistico, nonché la presenza dei paleoendemismi, specie di antica formazione che si sono evolute in isolamento.     Come si arriva   Il ritrovo è previsto per le ore 07.30 a Sestu – Parcheggio Mediaworld lato ex Carlo Felice. Dal Parcheggio Mediaworld ci immettiamo sulla SS.131, che percorriamo con direzione Oristano fino all’altezza di Monastir. Lasciamo la SS.131 seguendo le indicazioni per Senorbì, percorriamo la SS.198, superato Seui proseguiamo in direzione Ussassai, dopo la cantoniera Arcuerì, si gira a sinistra per la strada montana che porta al lago dell’alto Flumendosa. Dopo circa 7 km si svolta a destra per la strada d’accesso alla Foresta demaniale di Montarbu, su una strada a fondo naturale (in buone condizioni) per circa 8 km fino al Centro Servizi della forestale, da dove inizia la nostra escursione a piedi. Distanza totale da Cagliari circa 135 km.     Itinerario a piedi   Lasciate le auto (p.to 1 – q. 863 m), dal lato Nord del piazzale antistante il Centro Servizi della Forestale si diparte un sentiero che risale lungo la valle incisa dal Rio Ermolinus. Si tratta di uno dei sentieri segnati a norma CAI dall’Ente Foreste, identificato col segnavia 112. Il sentiero ben tracciato, pulito e delimitato da una staccionata, si snoda in un fitto bosco di alto fusto, in un ambiente di rara suggestione, attraversa diverse volte il rio con ponticelli in legno e si sviluppa in un continuo alternarsi di piccole salite e discese. La traccia costeggia il torrente, che forma un gran numero di limpide piscine e suggestive cascatelle, inserite tra lecci, magnifici esemplari di tasso e agrifoglio, oltre a frassini, carpini e ontani, aceri e salici (e anche qualche pianta di faggio, castagno e pioppo di introduzione artificiale). Dopo aver percorso circa 2 km lungo il fondovalle (p.to 2 – q.1013 m – 1h dalla partenza) lasciamo sulla sinistra il sentiero 112 (che prosegue verso la sorgente Funtana de Oro) e prendiamo il segnavia 112A che con un percorso, in discreta salita, lambisce la sponda destra della falesia alta del Rio Ermolinus e ci conduce all’altipiano di Linnarbu (p.to 3 – q.1030 m – 1h15’ dp). Qui intercettiamo il sentiero 113, anch’esso proveniente dal Centro Servizi. L’agevole traccia sale sicura verso Nord in discreta salita e per un bel tratto continua all’interno di un fitto bosco di lecci e ginepri. Poi il percorso si fa più ripido e a circa  1.200 m di altitudine si esce dal bosco e si cammina allo scoperto, su una brulla distesa di calcare bianco ricoperta di rari cespugli, finchè non si giunge in prossimità della vetta (facilmente riconoscibile per la presenza del  punto di osservazione per la vedetta antincendi), che si raggiunge risalendo una sorta di scalinata naturale formata dalla testata dei banchi di calcare. Dalla cima di Pizzu Margiani Pubusa (p.to 4 – q.1324 m – 2h30’ dp) la vista spazia a 360 gradi e, nelle giornate limpide, possiamo distinguere il Monte Serpeddì a Sud, i centri del Sarcidano, la piatta sagoma della Giara di Gesturi a Ovest, mentre a Nord, oltre le profonde gole del Flumendosa, si eleva l’imponente sagoma del Gennargentu. Volgendo lo sguardo a Nord-Est e ad Est si intravvede in lontananza il Supramonte interno col Monte Novo di San Giovanni e vicino il caratteristico torrione di Perda Liana. Particolarmente spettacolare è il tormentato paesaggio sottostante, con le profonde gole del Rio San Girolamo sormontate dai caratteristici Tacchi e ricoperte di una foresta impenetrabile. Lasciata la vetta proseguiamo per il segnavia 113, discendendo verso Est, lungo una sterrata che si snoda attraverso una fitta vegetazione. Si scende avendo di fronte un ampio panorama dominato dall’inconfondibile sagoma del torrione di Perda Liana ed in breve il percorso arriva, dopo una breve deviazione,  in prossimità de Su Stampu (p.to 5 – q.1175 m – 3h10’ dp), un inghiottitoio che si apre sul bordo della falesia con una impressionante voragine profonda oltre 48 m. Abbandoniamo ora il segnavia 113, che ci condurrebbe verso Perda Liana, e proseguiamo verso Sud lungo una bella carrareccia che segue la valle incisa fra il Pizzu Linnarbu ed il Frontineddu e che in breve, dopo varie serpentine, consente di raggiungere nuovamente l’altopiano di Linnarbu (pt.6 – q.988 – 4h dp). Qui prendiamo una deviazione sulla destra e attraversiamo con direzione E-W il bordo dell’altopiano, sino ad intercettare nuovamente il sentiero 113 (pt.7 – q.1000 – 4h15’ dp) che percorriamo verso Sud. Camminando sul limitare del bordo del’altipiano, l’itinerario sovrasta il corso del Rio Ermolinus e possiamo godere di un fantastico panorama sulla sottostante gola, che abbiamo percorso all’andata lungo il segnavia 112. Una volta giunti all’altezza di Pizzu Is Abis ci si immette in uno spoglio pianoro che domina tutto il complesso forestale e dopo una sosta sui panoramici roccioni si discende lungo un percorso che in breve ci riporta al piazzale del Centro Servizi da cui siamo partiti. Tempo totale 5h circa (pausa pranzo esclusa).     Profilo altimetrico         Avvertenze Il terreno impervio, per lunghi tratti accidentato, rende indispensabile l’utilizzo delle scarpe da trekking. Chi ne fosse sprovvisto, per motivi di sicurezza non potrà partecipare all’escursione.   Norme di comportamento da tenersi durante le escursioni: Ogni componente del gruppo durante l’ escursione starà sempre dietro il Direttore di Escursione e ne dovrà  seguire scrupolosamente le indicazioni;   Dichiarazione di esonero dl responsabilità Il Club Alpino Italiano promuove la cultura della sicurezza in montagna in tutti i suoi aspetti. Pur tuttavia la frequentazione della montagna comporta dei rischi comunque ineliminabili e pertanto con la richiesta di partecipazione all’escursione il partecipante esplicitamente attesta e dichiara: di non aver alcun impedimento fisico e psichico alla pratica dell’escursionismo, di essere idoneo dal punto di vista medico e di avere una preparazione fisica adeguata alla difficoltà dell’escursione; di aver preso visione e di accettare incondizionatamente il Regolamento Escursioni predisposto dal CAI – Sezione di Cagliari; di ben conoscere le caratteristiche e le difficoltà dell’escursione; di assumersi in proprio in maniera consapevole ogni rischio conseguente o connesso alla partecipazione all’escursione e pertanto di esonerare fin da ora il CAI Sezione di Cagliari e i Direttori di Escursione da qualunque responsabilità;       Direttori di Escursione: Mimmina Meloni (AE), Giorgio Argiolas, Claudio Simbula, Giorgio Faret