17 26-09 Surtana – Bidighinzos

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domenica  26 settembre 17a  ESCURSIONE  SOCIALE
   Da Iscala ‘e Surtana a Cuile Sas Traes  alla grotta di Troccu ‘e Bidighinzos

 

Riferimento cartografico IGM scala 1:25000 F.500 Sez. II Dorgali 
Comuni interessati Dorgali 
Lunghezza 9 km circa
Dislivello in salita 600 m circa
Dislivello in discesa 600 m circa
Tempo di percorrenza 6 h circa, esclusa la pausa pranzo 
Difficoltà E
Tipo di terreno Mulattiera, sentiero, placche e lame di calcare. Non vi sono tratti esposti

  Descrizione generale   Il territorio oggetto della nostra escursione è ubicato nella Sardegna centro-orientale ed è caratterizzato dalla presenza di scisti e formazioni granitiche del ciclo ercinico sui quali poggia una copertura di calcari mesozoici attribuibili al Giurassico e al Cretaceo.  Il paesaggio è contraddistinto da un altopiano inciso da valli profonde e intensamente frastagliate, dette codule, che sfociano a mare trasformando le pareti calcaree costiere in un paesaggio caratterizzato da rupi, falesie, profonde gole, doline e inghiottitoi. L’area di nostro interesse è costituita dalla grande dorsale montuosa che separa le valli di Lanaitto e di Oddoene ed è costituita principalmente dal Monte Omene (mt. 628), Monte Orudè (mt. 665), Monte Gutturgios (mt. 682) e l’intero complesso che unisce Monte Tiscali (mt. 518) a Monte Oddeu (mt. 1063). L’intero territorio è scarsamente antropizzato. Le vie di comunicazione sono poco numerose e percorribili con difficoltà. Il tutto è testimoniato dal fatto che gli unici edifici preservati nel territorio siano le antiche capanne chiamate cuiles, strutture isolate fatte di pietra e legno che per secoli sono state i rifugi dei pastori e dove venivano allevati capre, pecore e maiali. E’ un ambiente estremamente selvaggio ricoperto da macchia evoluta dove le specie vegetali più comuni sono il leccio, il tasso, il ginepro e la fillirea. Particolarmente interessanti alcuni tratti ricoperti da corbezzoli a portamento arboreo, nel versante orientale, e nelle aree cacuminali, i ginepri, che rappresentano la nota più spettacolare del paesaggio. La fauna è costituita prevalentemente da mufloni, cinghiali, volpi, aquile, poiane e varie altre specie di uccelli e mammiferi comuni nelle zone montane. Da ricordare la presenza del raro euprotto e del geotritone del Supramonte.         Itinerario   Il nostro itinerario ha inizio dal luogo in cui si trova il ponte S’Abba Arva, sul Rio Flumineddu (q. 190 m), a circa 12,5 km dall’abitato di Dorgali. Attraversato tale ponte, si imbocca un evidente sentiero, sulla destra, che fiancheggia il rio; lo si percorre per circa 700 m, sino ad intercettare una deviazione a sinistra, s’ Iscala ‘e Surtana, che con vari tornanti ed in ripida salita (in poco più di 200 metri ci permette di superare un dislivello in salita di circa 100 metri) ci conduce nella valle di Surtana (q. 290 m).  L’ingresso di tale valle si presenta come una sella, sormontata a Sud e a Nord, rispettivamente, dallo spigolo N del Monte Oddeu e dal Monte Tundu, rilievo calcareo dalla caratteristica forma a panettone, di colore rossastro.  Ora si procede sul ben marcato sentiero della valle, in direzione W, ma dopo pochi metri lo si abbandona e ci si inoltra nella fitta boscaglia, in direzione N, lungo un’esile traccia che, con andamento sinuoso e inerpicandosi, in circa 20’ ci conduce all’interno di un pianoro erboso (q. 363 m), non lontano dalle falesie del Monte Tundu.  Alla base del torrione di tale Monte (che non sarà oggetto della nostra visita), nella zona prospiciente la vallata di Oddoene, sono ancora visibili i resti dell’omonimo cuile, costruito nel 1870 e famoso per l’ingente produzione di miele e per il gran numero di animali che hanno pascolato per tanto tempo nella zona. Dall’insediamento è possibile, attraverso un passaggio obbligato, accedere alla sommità del torrione dove risiedono le rovine di un villaggio nuragico.  All’interno del pianoro erboso raggiunto, a quota 363 m, la visuale è ampia e, mentre a Est possiamo ammirare parte della splendida valle di Oddoene, a Sud, sarà possibile osservare il tormentato crinale di Costa Mesattas, che ascende verso la cima del Monte Oddeu.          Il pianoro in cui ci troviamo, sebbene contornato da placche e lame di durissimo calcare, rivela una natura meno inospitale; e a testimonianza di ciò, possiamo notare i resti di alcuni antichi insediamenti pastorali. In questo luogo, infatti, per diverse generazioni, fu possibile condurre una vita meno difficile, grazie a questo lembo di terreno erboso e pianeggiante. Visitato ciò che resta delle antiche strutture abitative, ci dirigiamo verso W, lungo un falsopiano dal fondo calcareo profondamente inciso, in assenza di sentiero.  Qui la natura è selvaggia, la roccia aspra e denudata e dalle fessure dei campi solcati emergono, di tanto in tanto, i caratteristici pulvini della macchia mediterranea, associati a bellissimi esemplari di ginepro contorto.  Dopo circa due ore di cammino, procedendo sempre nella direzione del versante W del Monte Gutturgios (Monte degli Avvoltoi Grifoni), seguendo perlopiù un’esile traccia, il bosco si infittisce, gli arbusti della macchia divengono più imponenti e le quercie (Quercus ilex) dominano il paesaggio.  In questo ambiente, all’interno di un pianoro erboso, a quota 470 m slm, semiocculto dalla vegetazione, si trova il Cuile Sas Traes.             Tale Cuile venne costruito nei primi anni del ‘900 ma il recinto per le capre è stato bruciato all’inizio del 1980. Dopo aver visitato l’insediamento, ci dirigiamo verso le imponenti falesie del Monte Gutturgios, all’interno di un fitto bosco e seguendo l’esile traccia che a mano a mano perde quota.  A tratti la boscaglia si dirada e lo scenario che si apre al nostro sguardo rivela in successione i pilastri di Surtana, il Monte Tiscali, Su Cusidore e il complesso del Monte Corrasi. La nostra meta, ora , è il sito che ospita la grotta e l’ovile di Troccu ‘e Bidighinzos.  Procediamo lungo il sentierino che serpeggia sinuoso all’interno della fitta boscaglia. Ci fanno da guida: una falesia che reca alla sommità un caratteristico foro, ed un imponente obelisco di roccia che svetta poco lontano dal sito.  Quest’ultimo, si rivela inaspettatamente e nella sua grandiosità.  Maestose falesie forate da giganteschi nicchioni che si ergono da un’ampia spianata in cui alloggiano i resti di alcuni recinti destinati alla raccolta, alla mungitura e al ricovero del bestiame, mentre, più avanti, superato un dosso in cui risiedono numerosi megaliti, giungiamo nel luogo in cui si trova la capanna (q. 275 m).  Quest’ultima, è situata nella parte terminale della falesia ed è parzialmente inserita all’interno di un imponente nicchione; l’apertura della grotta si cela proprio all’interno di questo grosso nicchione ed occorre buon occhio per poterla intravvedere.               Qui faremo la nostra sosta pranzo, non prima di aver visitato ogni angolo recondito di questo eccezionale sito. Successivamente, ci avvieremo in direzione SW, lungo il tortuoso sentiero, che in parte abbiamo percorso all’andata, perdendo a mano a mano quota e giungendo in circa 20’ all’interno del solco vallivo di Doloverre-Surtana, sotto le imponenti falesie del Monte Tiscali. Percorreremo tale valle in direzione di Iscala ‘e Surtana e, in circa 1h e 30’, potremmo raggiungere le nostre auto.                  Raccomandazioni   Si tratta di un percorso non lungo ma che richiede, soprattutto nella sua prima parte, un passo attento e continuamente vigile per la presenza di blocchi, placche e lame di calcare. Si richiede un appropriato equipaggiamento. Gli scarponi, in particolare, devono avere il fondo ben scolpito ed essere ampiamente collaudati. Inoltre, è assolutamente vietato sopravanzare le guide poiché si attraversa un territorio di non facile orientamento.     Consigli alimentari      L’alimentazione dovrà essere adeguata alle nostre esigenze fisiche e a quelle climatiche. Indispensabile una buona scorta d’acqua e/o integratori energetico-salini.     Come si arriva    Per i trasferimenti si utilizzano i propri mezzi.   Vi sono due opzioni:   ·   per chi volesse programmare la partenza il giorno dell’escursione, l’appuntamento è all’ingresso dell’abitato di Dorgali (provenendo dalla 131 bis), alle ore 8.20. ·   per chi volesse programmare la partenza il giorno prima dell’escursione, può organizzarsi autonomamente oppure vi è la possibilità di trovare una sistemazione in appartamento, a Dorgali, con uso cucina e prima colazione compresa.   Per ragioni logistiche, si prega di prenotare con un congruo anticipo. Per qualsiasi chiarimento, gli Accompagnatori sono rintracciabili al n. 3332662670.      Direttori di Escursione    Aldo Marras (AE, Cagliari), Silvana Usai (AE, Cagliari)