16-2012 Alba sul Gennargentu

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Club Alpino Italiano – Sezione di Cagliari Programma Annuale Escursioni 2012

 

Sabato 23 e Domenica 24 giugno 2012

16a ESCURSIONE  SOCIALE

 
Alba sul Gennargentu  
  Tragitto

In auto proprie

  Ritrovo

Ore 14,00 parcheggio Media World Sestu

 

Rif. cartografico

Foglio IGMI scala 1:25000

 

Comuni interessati

Desulo, Fonni

  Lunghezza 14 km circa complessivi
 

Dislivello in salita

300 m circa
 

Dislivello in discesa

300 m circa
 

Tempo di percorrenza

3  ore circa sabato; 4 ore la domenica
  Difficoltà Interesse E Naturalistico e paesaggistico
  Tipo di terreno Carrareccia, mulattiera
  Segnaletica Sentiero segnato n. 721, 721A
  Rifornimento idrico

nei pressi dei ruderi del rifugio Lamarmora

  Attrezzatura

Scarponi da Trekking, vestiario a cipolla, sacco a pelo, pila frontale

  Quote di partecipazione

€ 5,00 per i soci; € 15,00 per i non soci + € 25,00 pranzo in agriturismo

  Prenotazioni

347 5946125 (CAI) 333 2067802   (dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 17 alle 20,30)

             

   

Escursione di medio impegno. Itinerario di grande respiro e fascino escursionistico, in un ambiente aspro e selvaggio di grande bellezza sul “tetto della Sardegna”.

   

Dalla descrizione generale di A. Berio del 1985

 

Il gruppo montuoso del Gennargentu costituisce quello che si può dire “il tetto della Sardegna”: in esso si trova infatti la Punta Lamarmora (già Perda Crapias) che raggiunge m 1834, ed alcune altre cime (Bruncu Spina m 1828, Su Sciusciu m 1823 e Punta Florisa m 1822) superano i m 1800. E attorno sono numerose le vette oltre la quota di m 1500, che non viene raggiunta da altre formazioni montuose dell’isola.

Geologicamente l’intero gruppo è formato in superficie da scisti paleozoici, su basamento di granito che affiora nei fondovalle e che arriva però oltre i m 1800 con i porfidi di Su Sciusciu. Al di sopra doveva stendersi una fascia calcarea del secondario, che però è stata quasi dovunque erosa totalmente, tranne qualche isolato testimonio: il Toneri de Irgini, i Toneri di Belvì e di Tonara, il Texile di Aritzo. Morfologicamente i monti del Gennargentu, corrispondentemente alla natura degli scisti cristallini che li formano, appaiono come un seguito di groppe ondulate, increspate da brevi parentesi rocciose. E la loro costituzione favorisce la presenza di numerose sorgenti anche ad alta quota.

Data la quota elevata e l’isolamento, il Gennargentu ha una flora caratteristica, ricca di endemismi. Le vallate sono in genere boscose, a leccio e roverella, con qua e là esemplari maestosi; e il bosco si prolunga verso l’alto con caratteristici filari di ontani, che risalgono il fondo dei valloni in cui scorrono acque perenni. Più in alto le zone cacuminali sono scoperte, con qualche rado arbusto; non tanto per gli effetti degli incendi e del pascolo, quanto per la forza del vento. Comunque, in queste zone più elevate, la copertura vegetale è spesso discontinua e l’equilibrio idrogeologico del terreno assai precario.

Dal punto di vista faunistico, è sempre più raro l’incontro di mufloni e avvoltoi. Più frequenti l’aquila reale e ancor più giù la poiana, il falco pellegrino e il corvo imperiale, nonché il gracchio corallino.

  Itinerario  

L’escursione avrà inizio in località S’Arena (quota 1510 m), presso l’omonimo rifugio, sotto Punta Erba Irdes, (punto 1) dove una tabella segnavia indica il sentiero n. 721 già conosciuto come Erba Irdes. Dallo scorso anno questo sentiero fa parte del “Sentiero Stellare” della Sardegna dedicato al Beato Pier Giorgio Frassati.

Il primo tratto dell’escursione fino al valico di Arcu Artilai (1660 m) è di modesta difficoltà, la carrareccia risale il versante di Monte Iscudu, attraverso un terreno spoglio e ricoperto di bassi cespugli, domina la sottostante vallata del Rio Aratu, che si sviluppa dal Bruncu Spina sino al lago di Gusana e continua alle pendici del Bruncu de Maide fino a giungere all’Arco di Artilai (punto 2) , dove termina la carrareccia.

Da qui si diramano tre sentieri: quello di sinistra e quello del centro raggiungono la cresta del Bruncu Spina; noi percorreremo quello a destra in direzione SE, che conduce direttamente ai ruderi del rifugio Lamarmora.

     

Il sentiero, segnato col n. 721, prosegue in quota parallelamente al sovrastante sentieroBruncu Spina seguendo alcuni canali ricchi si vegetazione dove sgorgano numerose sorgenti, fino a giungere al rifugio Lamarmora (punto 3), sotto Punta Paolinu, dove è prevista una sosta e dove è possibile fare rifornimento d’acqua.

Lungo il sentiero si domina la vallata sottostante di Bau Serr’e Coe e la regione di Meriagos con i suoi ovili, e si intravede il Monte Arci, il Grighine e il Monti Ferru che svettano fra gli altipiani circostanti.

Tornati sul sentiero, in breve raggiungeremo Arcu Gennargentu (1659 m) (punto 4), arco molto ampio che si staglia nettamente guardando i monti del Gennargentu sia dal lato orientale che da quello occidentale, che costituisce quasi una porta tra l’Ogliastra e la Barbagia.

Arcu Gennargentu è un crocevia, in cui confluisce il nostro sentiero oltre a quello che giunge da Is Meriagus ed il Sentiero Italia che noi percorreremo da questo punto fino a Punta Lamarmora.

Ora il sentiero risale in direzione SE per Genna Orisa o Genna Erisi (1782 m), passando sotto il versante orientale di Punta Su Sciusciu.

   

A destra, a lato al sentiero, individueremo un vasto semicerchio di pietre, la fonte Erisi, la più alta della Sardegna a 1690 metri. Il sentiero si sviluppa su pietraia e si presenta più disagevole e impegnativo per il superamento delle pietre spesso in equilibrio precario.

Genna Orisa (punto 5), considerata la porta del Gennargentu, ci ospiterà per la cena ed il bivacco.

Alle prime luci dell’alba, riprenderemo il sentiero Italia che conduce in quindici minuti circa a Punta Lamarmora (punto 6), individuabile dalla grande croce in acciaio, dove assisteremo al sorgere del sole.

Tornati al bivacco di Genna Orisa e fatta una sana colazione, leveremo le tende e riprenderemo la discesa, in direzione est-nord-est,  lungo il Sentiero Italia fino all’Arcu Gennargentu, quindi sulla cresta di Punta Paulinu (punto 7) fino al Bruncu Spina (punto 8).

     

Il sentiero corre lungo la cresta della montagna, a fianco della rete metallica di recinzione, sino a intercettare il sentiero 721A che si ricollega ad Arcu Artilai in un breve e ripido tratto.  Ormai non resta che ripercorrere la carrareccia per rientrare alle auto.

    Come si arriva  

Per il viaggio si utilizzeranno mezzi propri. Il ritrovo è previsto alle ore 14,00 al parcheggio del Centro commerciale Media World (Sestu).

Ci si immette sulla Carlo Felice con direzione Sassari. Si prosegue fino al bivio Villasanta, al Km 38, quindi si imbocca la SS 197 che si percorre fino al bivio di Nurallao, dove si svolta a destra in direzione di Isili, sulla SS 128. Dopo circa 3 km, si svolta a sinistra per la zona industriale di Isili. Dopo 2,5 Km, si svolta ancora a sinistra, si prosegue per circa 7 km fino all’innesto con la SP 52 dove si svolta a sinistra in direzione di Santa Sofia. All’incrocio con la SP 52Bis, si svolta a destra in direzione Aritzo-Meana. Da Aritzo proseguiamo per Belvì e per Desulo. Attraversato il paese si prosegue fino al passo di Tascusì e da qui per la rotabile di Arenas fino al rifugio sotto Punta Erba Irdes, dove lasceremo le auto.

Raccomandazioni  

Il pernottamento si effettuerà nella radura di Genna Orisa, utilizzando l’attrezzatura personale (sacco a pelo e/o piccola tenda).

 

L’escursione presenta un dislivello di medio impegno. Si richiede una buona preparazione fisica e l’utilizzo di un appropriato equipaggiamento:

– scarponi da trekking

– zaino 40/50 litri

– vestiario adeguato: a strati (leggero per il giorno, pile e giacca a vento per la notte)

– pila frontale

– sacco a pelo e/o piccola tenda e/o materassino

– cambio completo da tenere in macchina

– scorta d’acqua (necessaria per due giorni)

– cena e colazione al sacco

 

Il giorno 24 ci concederemo un pranzo tipico barbaricino presso l’agriturismo “Su Filariu” della famiglia Puddu, situato a quota 1370 m vicino al rifugio S’Arena”.

   

Si raccomanda vivamente di tener presente che:

·         le prenotazioni alle escursioni vanno effettuate, SALVO AVVISO CONTRARIO pubblicato nell’apposita pagina del nostro sito www.caicagliari.it., rivolgendosi ai numeri: 347 59.46.125 e 333 20 67 802

·         è possibile disdire entro il venerdì precedente alle ore 12,00;

·         non si attenderanno  i ritardatari; si partirà non oltre cinque minuti dall’ora fissata;

·         le indicazioni previste per l’attrezzatura sono OBBLIGATORIE e il Direttore di Escursione potrà rifiutare a suo insindacabile giudizio il partecipante non adeguatamente equipaggiato, richiedendo comunque la quota;

·         nessuno è autorizzato a prendere iniziative personali durante lo svolgimento dell’escursione; si devono invece ASCOLTARE attentamente e SEGUIRE alla lettera le indicazioni e le disposizioni date dal Direttore di Escursione, in modo particolare non precedendolo mai.

·         non assumiamo alcuna responsabilità per quanto accade in escursione; tutti partecipano a loro rischio e pericolo;

l’inosservanza di queste regole può causare l’esclusione temporanea o definitiva di un partecipante dalle escursioni successive.

  Consigli alimentari  

L’alimentazione dovrà essere adeguata alle nostre esigenze fisiche e a quelle climatiche.

Indispensabile una buona scorta d’acqua e/o integratori energetico-salini.

 

Dichiarazione di esonero di responsabilità

 

Il Club Alpino Italiano promuove la cultura della sicurezza in montagna in tutti i suoi aspetti. Pur tuttavia la frequentazione della montagna comporta dei rischi comunque ineliminabili e pertanto con la richiesta di partecipazione all’escursione il partecipante esplicitamente attesta e dichiara:

   – di non aver alcun impedimento fisico e psichico alla pratica dell’escursionismo, di essere idoneo dal punto di vista medico e di avere una preparazione fisica adeguata alla difficoltà dell’escursione;

   – di aver preso visione e di accettare incondizionatamente il Regolamento Escursioni predisposto dal CAI-Sezione di Cagliari;

   – di ben conoscere le caratteristiche e le difficoltà dell’escursione;

   – di assumersi in proprio in maniera consapevole ogni rischio conseguente o connesso alla partecipazione all’escursione e pertanto di esonerare fin da ora il CAI Sezione di Cagliari e i Direttori di Escursione da qualunque responsabilità.

    Direttori di Escursione:

Pietro Mascia (ASE) – Emilia Sechi (ASE)

 

 Descrizione Alba sul Gennargentu 2012.pdf