3 Piscina Morta (Buggerru)

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domenica 7 febbraio 3a  ESCURSIONE  SOCIALE
Piscina Morta

 

Cartografia IGMI Foglio n. 546  Sezione III ­ Capo Pecora  
Comuni interessati
Buggerru, Fluminimaggiore 
 
Lunghezza 11,6 km circa  
Dislivello in salita 650 m circa  
Dislivello in discesa 550 m circa  
Tempo di percorrenza 6,30 ore circa  
Difficoltà EE  
Tipo di terreno Sentiero, carrareccia,sono presenti tratti esposti  
  Accompagnatori:   Roberto Lai, Petra Grom
     

  Escursione faticosa con vista sul mare. Due appuntamenti: ore 7:00 a Cagliari, Piazzale Brotzu; ore 8:00 a Iglesias, Park Iperpan.     Descrizione generale   Piscina Morta è un piccolo lago situato a pochi chilometri dalla spiaggia di Portixeddu in un avvallamento incorniciato da maestose dune ricoperte da pini domestici e ginepri. Il percorso dell’escursione si sviluppa ad anello nel territorio del comune di Buggerru e in parte in quello di Fluminimaggiore, in un ambiente ricoperto da macchia mediterranea, quasi privo di vegetazione di alto fusto, su sentieri in disuso (brevi tratti esposti) e su carrareccia. Gli affioramenti di arenarie, calcari e scisti risalgono al Cambriano inferiore (Era Paleozoica). Il territorio è caratterizzato da una fitta rete di sentieri, testimonianza dell’attività dei boscaioli nell’Ottocento e di un’attività mineraria ultrasecolare.     Percorso in auto   Si parte da Cagliari con le proprie auto e si percorre la S.S. 130 fino a Iglesias. Da Iglesias ci si immette nella S.S. 126 in direzione Fluminimaggiore. Al km 65 della S.S. 126, (bivio per Buggerru), s’imbocca la S.P. 83 e la si percorre per 9 km fino al bivio per San Nicolò. A questo punto si svolta a sinistra e si va avanti per altri 3 km fino a raggiungere il punto A1 dove avrà inizio l’escursione a piedi.     Percorso  a piedi   Si parte da S. Nicolò a quota 102 m s.l.m. (punto A1) e si procede in direzione SE-E su una carrareccia segnata con un quadrato di colore giallo. Superato il bivio per la miniera di galena, il percorso si restringe sempre più, fino a diventare un vero e proprio sentiero. Al punto B1 (Q. 222 m ; L. 1,3 km ~ ; T. 20 min. ~), si abbandona il sentiero che conduce sul Monte Gennargentu e si prosegue in direzione NW fino ad Arco su Ludragu (passaggi su roccia). Al punto C1 (Q. 225 m ; L. 2,3 km ~ ; T. 40 min. ~), si procede su una vecchia carrareccia soffocata dal cisto. Si segnala la presenza di una sorgente (M.za su Fracci). Al punto D1 (Q. 226 m; L. 3,9 km ~ ; T. 1 h e 40 min. ~) si raggiunge la carrareccia contrassegnata dal CAI col n. 304: se si declina in direzione NW, si raggiunge lo specchio d’acqua di Piscina Morta mentre se si prosegue in direzione SE, si arriva al Monte Gennargentu. Dal punto D1 si prosegue in direzione S-E sulla carrareccia segnata dal CAI col colore bianco e rosso. Raggiunto il punto E1 (Q. 300 m; L. 4,5 km ~ ; T. 2 h ~ ) s’imbocca in direzione Est un sentiero che si percorre, prima in leggera salita e poi in piano, fino ad arrivare al punto F1 (Q. 371 m; L. 5 km ~ ; T. 2 h e 20 min. ~).         Se le condizioni meteo sono favorevoli il punto F1 potrebbe essere raggiunto (vd carta schematica allegata) procedendo prima in direzione NW lungo la stessa carrareccia fino al punto E2 (Q. 121 m s.l.m. ; L. 4,4 km ~ ; 1 h e 50 min. ~), quindi imboccando sulla destra, in direzione Nord, un bel sentiero che conduce sul versante opposto, a pochi metri dal ponte sul rio Piscina Morta (Q. 100 m s.l.m.), per poi risalire prima su carrareccia e dopo su sentiero in direzione S-E. In questo caso, si arriverebbe al punto F1 dopo aver percorso 5,85 km circa in 2 ore e 50 minuti circa. Dal punto F1 (Q. 371 m ; L. 5 km ~ ; T. 2 h e 20 min. ~), si prosegue in direzione Est, sempre su sentiero, fino a raggiungere l’imbocco di una presunta miniera. A questo punto il percorso diventa difficoltoso: prima si affrontano passaggi su roccia e poi si procede, a tratti fuori pista, sul crinale in direzione S-E. Dal punto G1 (Q. 467 m s.l.m. ; L. 5,85 km ~ ; T. 3 h ~), si sale in direzione S-SW, lungo un sentiero ben battuto, fino ad arrivare alla forcella di Punta Spendua Perdu Concas. Dal punto H1  (Q. 555 m s.l.m. ; L. 6,45 km ~ ; T. 3 h e 20 min. ~), si continua a salire in direzione S-SW verso il Monte Gennargentu. Raggiunta la cima (p.to H2, Q. 651 m s.l.m. ; L. 7,15 km ~ ; T. 3 h e 50 min. ~), dopo una breve sosta, si declina percorrendo il sentiero a ritroso fino a Punta Spendua Perdu Concas (p.to H1, L. 7,85 km ~ ; T. 4 h e 20 min. ~) . Si prosegue quindi sul crinale in direzione N-W fino a raggiungere e percorrere per un breve tratto la carrareccia lasciata al punto D1. Dal punto I1  (Q. 498 m s.l.m. ; L. 8,45 km ~ ; T. 4 h e 40 min. ~), si prosegue in direzione Ovest su un sentiero molto panoramico che declina senza tornanti in un imponente canalone fino al punto di arrivo A1 (L. 10,75 km ~ ; T. 6 h ~ ). Nel caso si procedesse lungo la variante si arriverebbe al punto A1 dopo aver percorso 11,5 km circa in 6 ore e 30 minuti circa.     Raccomandazioni e avvertenze   Indispensabile l’utilizzo delle scarpe da trekking. Chi ne fosse sprovvisto, per motivi di sicurezza non potrà partecipare all’escursione che presenta tratti impegnativi.      Norme di comportamento da tenersi durante le escursioni   Ogni componente del gruppo durante l’ escursione starà sempre dietro il Direttore di Escursione e ne dovrà seguire scrupolosamente le indicazioni.     Dichiarazione di esonero di responsabilità   Il Club Alpino Italiano promuove la cultura della sicurezza in montagna in tutti i suoi aspetti. Pur tuttavia la frequentazione della montagna comporta dei rischi comunque ineliminabili e pertanto con la richiesta di partecipazione all’escursione il partecipante esplicitamente attesta e dichiara: ·         di non aver alcun impedimento fisico e psichico alla pratica dell’escursionismo, di essere idoneo dal punto di vista medico e di avere una preparazione fisica adeguata alla difficoltà dell’escursione; ·         di aver preso visione e di accettare incondizionatamente il Regolamento Escursioni predisposto dal CAI – Sezione di Cagliari; ·         di ben conoscere le caratteristiche e le difficoltà dell’escursione; di assumersi in proprio in maniera consapevole ogni rischio conseguente o connesso alla partecipazione all’escursione e pertanto di esonerare fin da ora il CAI Sezione di Cagliari e i Direttori di Escursione da qualunque responsabilità.