23 Punta Sapienza

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Escursione molto bella, ma impegnativa per la tipologia di terreno; dai due volti, presenta una prima parte panoramica ed una seconda parte di totale immersione nel respiro della foresta.       Descrizione generale   L’Escursione che andiamo a descrivere si svolge nella parte occidentale della dorsale montuosa (Monte Santo di Pula) che si estende per una decina di Km parallelamente alla costa,  ad ovest di Pula, e che costituisce, in un certo senso, l’avanguardia dei monti del Sulcis meridionale, coperti da una distesa ininterrotta di boschi per centinaia di ettari. Porta Santas (m 796) e Punta Sapienza (m 723) sono la parte finale di questa dorsale, appena sotto Punta Sa Cresia (m 864), punto culminante della suddetta dorsale; Il nome richiama la sacralità del posto. Infatti, in tempi lontani, esisteva una chiesetta dedicata a San Michele, della quale restano ancora tracce evidenti.     Ci troviamo nella foresta demaniale di Is Cannoneris,  che ricade interamente nell’area dell’istituendo Parco Naturale del Sulcis. Tutta la zona è interdetta alla caccia. Conosciuta col nome di "Foresta Demaniale di Pula", comprendeva in un unico corpo circa 4500 ha. Successivamente, in seguito ad acquisti, la superficie venne estesa sino a poco meno di 9500 ha, superficie che comprendeva gli attuali complessi di Is Cannoneris e di Pixinamanna. La Foresta faceva parte dei 200.000 ettari assegnati dallo Stato alla Compagnia delle Ferrovie e da questa venne restituita al Demanio Statale nel 1870. Fu successivamente venduta ai privati e da allora iniziò uno sfruttamento eccessivo del soprassuolo boschivo. I tagli indiscriminati, il pascolo praticato con eccessivi carichi e i numerosi incendi compromisero l’equilibrio naturale della foresta. Nel 1903 fu finalmente espropriata e data in gestione al Demanio Statale. Dai primi anni del secolo scorso si iniziò il recupero di ciò che pascolo ed incendi avevano completamente distrutto. L’attuale gestione forestale del complesso intende ricostituire e conservare il patrimonio boschivo, preservandolo da quelle azioni distruttive che nel passato hanno rischiato di comprometterne definitivamente l’equilibrio e deturparne irrimediabilmente la bellezza. Dal punto di vista geologico il substrato è costituito da rocce intrusive del Paleozoico riferibili principalmente a graniti ed in parte si rileva anche la presenza di scisti, distribuiti sul lato sud e sud-orientale del complesso forestale.     La foresta costituisce un esempio di vegetazione forestale ben affermata e distribuita omogeneamente, considerando soprattutto il settore occidentale. Vi è infatti una forte concentrazione di boschi di leccio che garantiscono una elevata azione protettiva, garantita comunque anche dalla macchia mediterranea, che si presenta con copertura omogenea ed uniforme. Esistono poche aree dove l’azione erosiva degli agenti atmosferici ha asportato gli strati più superficiali del suolo e determinato l’affioramento della roccia madre. Le specie animali che vi abitano sono numerose e di notevole interesse naturalistico-ambientale. Sono stati reintrodotti in numero consistente il cervo sardo ed il daino, specie che hanno rischiato l’estinzione ma che oggi proliferano distribuendosi sull’intero territorio del Sulcis. Dapprima introdotti e tenuti all’interno di un’area recintata, collocata nei pressi dell’area servizi, gli animali si sono ambientati riconquistando quegli spazi che un tempo erano stati sottratti dalla forte antropizzazione e sfruttamento ai fini venatori del territorio. Presente anche il cinghiale. Popolano la zona anche altri piccoli mammiferi come le volpi, le donnole, i gatti selvatici, i ghiri, ecc.. Non è raro incontrare l’aquila reale, il falco pellegrino, il gheppio, il corvo imperiale e le beccacce. Ricca di specie forestali affermate, il comprensorio costituisce un esempio interessante sotto il profilo paesaggistico. La vegetazione interna al complesso forestale è a tratti molto rigogliosa, se si escludono alcune aree scarsamente ricoperte da vegetazione costituita da macchie (macchia-foresta), non per questo di minore interesse paesaggistico.   Come si arriva   Il ritrovo è previsto per le ore 07.00 – Parcheggio Banca CIS. Dal Parcheggio CIS ci immettiamo sulla SS.195, che percorriamo fino a Domus De Maria (52 Km da Cagliari), quindi si passa a fianco del paese sulla dx e si prende la strada asfaltata che porta verso Is Cannoneris. Dopo circa 9 km si giunge ad un incrocio. Un cartello indica che possiamo proseguire dritti per Punta Sebera (Is Cannoneris) oppure svoltare a dx per Monte Santo. Noi giriamo a dx e ci immettiamo su una strada a fondo naturale (in buone condizioni) per circa 3 km fino a Arcu s’Olioni (761 mt), da dove inizia la nostra escursione a piedi. Distanza totale da Cagliari circa 64 km.         Itinerario a piedi   Lasciate le auto (pt.1 – q. 761 m), prendiamo una evidente mulattiera verso NNW che si inoltra sotto il bosco e procede quasi in piano. E’ un bellissimo sentiero che ci ricorda come tutta la zona sia stata interessata da una intensa opera di sfruttamento della foresta per la produzione del carbone, come ci confermeranno le numerose carbonaie che ritroveremo lungo tutto il nostro itinerario.  Il nostro cammino devia quindi a sinistra su un sentiero inizialmente poco visibile ma che invece poi apparirà abbastanza marcato (la mulattiera fin qui percorsa si arresta poco oltre una carbonaia). Si percorre un tratto di cresta e si sale obliquamente il costone Sud di Portas Santas. Dopo alcuni tornanti usciamo nella spianata fra le due cime di Portas Santas, la Sud e la Est (pt.2 – 779 m – 30’ dalla partenza). Si prosegue verso N sulla spianata, che offre ampi scorci panoramici, e dopo una leggera discesa si entra nel bosco di leccio e dopo alcuni tornanti usciamo nuovamente quasi allo scoperto fino a trovarci di fronte alle cime di Punta Sapienza (722 m). Se il tempo lo consentirà, potremo dedicare circa mezz’ora per salire sulla cima, da dove possiamo ammirare un notevole panorama su buona parte del Compendio Forestale. Il nostro sentiero prosegue quindi verso E, in discesa costante e a tratti un po’ impegnativa. In mezzo ad un bosco rigoglioso perdiamo quota con vari tornanti e ci portiamo quasi sul greto del rio di Porta Santas. Usciti allo scoperto la vista si apre ora alla nostra destra su uno scenario fiabesco. Il canale percorso dal rio Portas Santas appare in tutta la sua selvaggia bellezza, con un affascinante susseguirsi di movimentate formazioni rocciose. La discesa prosegue ora su un sentiero impegnativo per il fondo irregolare e  pietroso fino ad arrivare al punto 3 (q.440 m – 1h30’ dp). Da qui il cammino prosegue su tracce di sentiero sotto un fitto bosco, percorso da innumerevoli trame disegnate dal passaggio di animali. La traccia aggira quindi Punta Sapienza e con una lenta e costante risalita, ci porta sotto le cime di Porta Santas, versante NW (pt.4 – 550 m – 4h dp). Dopo una breve sosta per il pranzo, alla ripresa del nostro cammino ritroviamo un antico sentiero dei carbonai, ormai quasi del tutto invaso dalla vegetazione. Il nostro procedere diventa comunque un po’ più agevole e risaliamo gradualmente verso S fino a raggiungere Arcu Montixi (pt 5 – q.640 m – 7h dp). Qui abbiamo lasciato alcune auto con le quali andremo a recuperare le restanti auto parcheggiate a Arcu S’Olioni.           Profilo altimetrico       Raccomandazioni e avvertenze   1. L’escursione si inoltra in una foresta molto fitta, percorsa da innumerevoli tracce di sentiero. Per motivi di sicurezza è assolutamente indispensabile mantenere un costante contatto visivo con la persona che ci precede e che ci segue. 2. Si prevede di concludere l’escursione entro le ore 16. Tuttavia per ogni evenienza, considerato che si tratta di una delle giornate più corte dell’anno, è indispensabile che ciascun partecipante si doti di una pila. 3. Pur caratterizzato da un modesto dislivello, si tratta di un percorso che richiede un certo  impegno fisico per la tipologia del terreno, dal fondo molto irregolare e per un buon tratto pietroso. Si richiede una buona preparazione fisica.     Comportamento da tenere durante le escursioni   Ogni componente del gruppo durante l’ escursione starà sempre dietro il Direttore di Escursione e ne dovrà seguire scrupolosamente le indicazioni. Chi va avanti al Direttore di Escursione sappia che sta rinunciando al nostro accompagnamento e alla assicurazione del CAI. Chi dovesse fermarsi per necessità fisiologiche lasci il sacco lungo il sentiero e chi chiude la fila saprà che deve attenderlo. Non si fuma durante l’escursione. Non si lasciano rifiuti di alcun tipo; i rifiuti si riportano a casa. Ogni infrazione può essere motivo per l’ esclusione dalla partecipazione.   Dichiarazione di esonero di responsabilità   Il Club Alpino Italiano promuove la cultura della sicurezza in montagna in tutti i suoi aspetti. Pur tuttavia la frequentazione della montagna comporta dei rischi comunque ineliminabili e pertanto con la richiesta di partecipazione all’escursione il partecipante esplicitamente attesta e dichiara: ·    di non aver alcun impedimento fisico e psichico alla pratica dell’escursionismo, di essere idoneo dal punto di vista medico e di avere una preparazione fisica adeguata alla difficoltà dell’escursione; ·    di aver preso visione e di accettare incondizionatamente il Regolamento Escursioni predisposto dal CAI – Sezione di Cagliari; ·    di ben conoscere le caratteristiche e le difficoltà dell’escursione; ·    di assumersi in proprio in maniera consapevole ogni rischio conseguente o connesso alla partecipazione all’escursione e pertanto di esonerare fin da ora il CAI Sezione di Cagliari e i Direttori di Escursione da qualunque responsabilità.       Direttori di Escursione: Maria Meloni (AE), Giorgio Argiolas, Claudio Simbula